La variante Delta fa paura in Sardegna, insieme ai numeri di contagio Covid-19 che a poco a poco diventano sempre più preoccupanti. Dalla Regione ieri l’annuncio di una nuova imminente ordinanza che obbliga il tampone – ovviamente con esito negativo – per poter entrare in Sardegna. Eppure, la minaccia di superamento dei 50 contagi ogni 100mila abitanti e lo spettro di una retrocessione in zona gialla, dopo mesi di sacrificio per la conquista dell’attuale fascia privilegiata, preoccupano tutti. Nel mezzo di una stagione turistica in decollo, possibili restrizioni sarebbero davvero mortali.

«Ce lo aspettavamo ed era prevedibile, visto il ritorno alla normalità dall’inizio dell’estate», le parole del direttore del Santissima Trinità di Cagliari Sergio Marracini. Ben oltre un anno di lotta al virus, come primo Covid Hospital dell’Isola, ma oggi meno aggravio di lavoro dalle parti di Is Mirrionis, capace di gestire meglio la pandemia. «Hanno riaperto tutto, come visto, e la gente circola liberamente. Aggiungiamo, poi, l’arrivo dei turisti e le piazze piene per gli Europei: ecco l’aumento».

Ma di certo imputabili come fattore scatenante dell’aumento dei casi nell’Isola non sono solamente gli “allegri” assembramenti del post Italia – Spagna o del dopo finale. Come spiegato da Marracini, esistono infatti altri elementi determinanti.

«Ci sono ancora tante persone restìe al vaccine, per un motivo o per un altro, soprattutto in quella fascia di popolazione che contavamo di vaccinare. Allo stesso, inoltre, molti giovani, convinti di passare un eventuale malattia in maniera comunque “morbida”».

Insomma, un percorso all’immunizzazione vaccinale di massa forse un po’ irto di ostacoli, secondo le parole di Marracini. E poi aggiunge: «Può capitare che, anche con la doppia dose, ci possa positivizzare. Ma la malattia eventualmente sviluppata è in forma leggera. Tuttavia, ci sono stati casi di persone doppiamente vaccinate che comunque, per motivi legati in prevalenza alle loro risposte immunitarie, hanno sviluppato la malattia».

In queste ore si attende l’ordinanza del governatore Solinas, in base alla quale, presumibilmente, verrà imposto l’obbligo di tampone o vaccino per l’ingresso in Sardegna. «Sul green pass sono pienamente d’accordo, sia per l’accesso a tutte le attività in pubblico sia per chi occupa determinate posizioni lavorative che portano a contatti con la gente. Inoltre, sarei favorevole a misure più stringenti per chi ancora desiste dal vaccino».

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda