Il famoso latitante Giovanni Battista Salis noto Corbeddu, quando venne ucciso nel 1898 in un conflitto a fuoco dai carabinieri, aveva con sé uno strano coltello.

Sulla lama di questo era incisa la scritta “Viva il Re di Sardegna”. Il motivo di quell’incisione è legato ad un episodio avvenuto durante la latitanza del bandito olianese. Nel 1887 Corbeddu realizzò una delle gesta più eclatanti dell’epoca. Insieme a dei complici, assaltò, nel Nuorese, la diligenza con a bordo il comandante della divisione dei carabinieri reali di Sassari Michele Angelo Giorgio Spada.

Non ci fu spargimento di sangue ma vennero rapinati tutti coloro che viaggiavano a bordo del mezzo. Si racconta che il motivo dell’assalto non fosse stato per impossessarsi dei beni delle vittime. La causa sarebbe stato un gesto di sfida contro il maggiore dei carabinieri. Spada in precedenza si sarebbe vantato di aver estirpato il banditismo dal nuorese, avendo fatto costituire con l’inganno alcuni latitanti.

Le famiglie di questi, che si erano consegnati alla legge in cambio di falsi sconti di pena, si rivolsero a Corbeddu per vendicare quanto accaduto, vista la fama e il prestigio del bandito. L’olianese così organizzò l’assalto prendendo la sciabola e la cintura del maggiore, dimostrandogli quanto si sbagliava del fatto di aver debellato il banditismo.

Corbeddu della sciabola incisa andava molto fiero e ne ricavò un coltello che portava sempre nella cintura.

Oggi l’arma da taglio è conservata a Roma nel Museo storico dei Carabinieri.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Tragedia sul lavoro in provincia di Genova.

Un operaio di 48 anni di Capoterra, Carlo Manca, è morto mentre lavorava con la ditta per cui era impiegato all’interno di un deposito di oli minerali della Sigemi, a San Quirico.

Il malcapitato, trasferitosi in Liguria in cerca di un’occupazione, è stato travolto da un carico di tubi staccatosi da un cavalletto.

I soccorsi del 118 sono arrivati subito ma per l’operaio sardo non c’è stato niente da fare. Sul posto anche i Vigili del fuoco e gli inquirenti per accertare la dinamica dell’incidente. Manca indossava regolarmente il caschetto. Lascia una moglie e due figli.

 

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Per 12 anni dal 1905 al 1917 Orgosolo visse una sanguinosa faida che vedeva contrapposte le famiglie dei Cossu e dei Corraine. Tutto ebbe origine, pare, da una discussione per motivi di eredità, quando fu ucciso il 3 aprile 1905 Carmine Corraine per mano di un esponente della famiglia Cossu.

Da quel momento si formarono due fazioni e non c’era famiglia nel paese che non fosse schierata per l’una o per l’altra fazione. Ne scaturì una lotta senza quartiere, una catena di omicidi, che uno Stato debole e assente non riusciva a fermare. È in questo contesto che crebbe Paska, ancora bambina quando iniziò la faida. Apparteneva a una famiglia agiata, quella dei Devaddis, alleata con i Corraine. Quando era poco più che una bambina suo fratello venne accusato dell’omicidio di Antonio Succu, appartenente alla fazione dei Cossu. Dal momento che alcuni testimoni affermarono che anche Paska era presente sul luogo del delitto, fu spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti anche se probabilmente era innocente, così la famiglia Devaddis fu costretta a darsi alla macchia.

La giovane seguì la famiglia nella latitanza insieme anche al suo fidanzato. Ma la vita del latitante era durissima, il Gennargentu in novembre si rivelò fatale per la fanciulla già esile e cagionevole. Dopo qualche mese di latitanza morì, si seppe in seguito ancora vergine, di tubercolosi. Era il 1913. I suoi compagni di latitanza per rispettare il loro codice d’onore, con incredibile audacia trasportarono il suo corpo fino alla casa natale, attraversando il paese di Orgosolo, asserragliato dai nemici e presidiato dalle forze dell’ordine. Secondo il codice barbaricino infatti a chi moriva in latitanza senza far ritorno alla propria casa veniva riservato il disonore perpetuo. E così questi uomini, assassini e fuorilegge, ma rispettosissimi della propria legge, portarono la Povera Paska nella sua casa ormai disabitata, la deposero nel suo “Tapinu de mortu” vestendola con il suo abito più bello, quello da sposa che non avrebbe più potuto indossare, salvandole l’onore a costo della loro stessa vita. Nel 1917 si tenne a Sassari il così detto “Processone”, una lunga serie di udienze, un incredibile numero di imputati e testimoni, nel tentativo di individuare i colpevoli e dirimere la disamistade di Orgosolo. La sentenza fece scalpore e all’epoca si disse che lo Stato dovette scendere a patti col Codice Barbaricino: non ci fu nessun colpevole, nonostante l’interminabile catena di omicidi gli imputati vennero tutti assolti. Quindi la povera Paska, sicuramente una vittima della faida, se fosse sopravvissuta alla latitanza sarebbe stata assolta da uno Stato che prima di intervenire lasciò che sul terreno rimanessero un’infinità di morti. E dopo il suo intervento non fu in grado di individuarne i responsabili. 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Gli otto comandanti dell’Esercito italiano sotto accusa nell’ambito del processo sui “veleni di Quirra” sono stati assolti dalla giudice del Tribunale di Lanusei.

Come riporta Ansa Sardegna la non colpevolezza degli otto imputati è dovuta alla mancanza di idonea prova che abbiano commesso il reato.

I generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, e gli ufficiali Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzano erano accusati di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri, per non aver interdetto le aree dove si svolgevano brillamenti e lanci di missili e per non aver fornito al personale delle necessarie protezioni.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

A partire da oggi e fino alle 9 di domani sarà in vigore un Bollettino di Allerta con codice Arancione per Rischio Idrogeologico che interesserà, con condizioni di Criticità Moderata, tutta la zona meridionale e orientale della Sardegna.

Pubblicato dalla Protezione Civile regionale, anche un Bollettino di Condizioni Meteorologiche Avverse per piogge e temporali, che sarà in vigore fino alle 15 di domani.

“Sulla Sardegna si prevedono – si legge nel Bollettino – precipitazioni diffuse con rovesci o temporali sparsi, isolatamente anche forti, sui settori meridionale e orientale, precipitazioni sparse con rovesci o temporali isolati altrove. Le precipitazioni avranno cumulati complessivi localmente fino a molto elevati sul settore orientale, localmente elevati sul settore meridionale, deboli o moderati altrove”.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Tortolì vista dal drone

Le immagini spettacolari riprese da un drone delle meraviglie del territorio di Tortolì-Arbatax. Un video, girato e montato da Danilo Lamberti, che inorgoglisce gli ogliastrini e affascina chi non vive in Sardegna.

Mare cristallino, spiagge incontaminate, scogliere mozzafiato, torri d’avvistamento, baie indimenticabili, siti archeologici. Questo e tanto altro in un video dedicato a Tortolì che non dimenticherete: una vera e propria gioia per gli occhi.  

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Una delle prime auto che fece capolino tra le strade del centro tortoliese negli anni Venti, fu la Fiat  509 del veterinario Cirillo Cabras, targata NU 17, come ricorda vividamente Enrico Aragoni. La Fiat 509 venne prodotta dal 1925 al 1929 dalla Fiat e fu la prima automobile italiana a vincere il Rally di Montecarlo.

La 509 è stata anche l’auto che fece dire a Gabriele D’Annunzio: «L’automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità di una seduttrice, ma per contro, delle donne, ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza».

Come poi raccontato da Virgilio Nonnis nel suo libro dedicato al passato di Tortolì, per il paese giravano poche altre automobili: la Fiat 503 del cancelliere Pietrino Sulis, la Fiat 501 di Ettore Depau, l’Ansaldo di Piero Torchiani e la Fiat 514 di Secondo Porrà, adibita al servizio di noleggio. C’era anche una Ford, di proprietà del Conte Ceruti, venuto a Tortolì tra gli anni Venti e Trenta.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Sono aperte le iscrizioni per la manifestazione sportiva “Una Barbagia di Sport”, che si svolgerà a Nuoro nei giorni 10, 11 e 12 dicembre 2021. Sarà una tre giorni dedicata ad atleti che praticano grappling, brazilian jiu-jitsu e pesi, tra competizioni, seminari e tornei agonistici e amatoriali. Per ulteriori informazioni è possibile contattare L’isola dello sport A.S.D. tramite i principali social network, alla pagina “Una Barbagia di Sport” o tramite email al seguente indirizzo: isoladellosport.sardegna@gmail.com

La manifestazione prevede e include tre principali appuntamenti, ognuno con la sua propria identità. Ci sarà il “Nuoro tournament: No-Gi”, alla sua terza edizione, ovvero una competizione sportiva di grappling, ramo del brazilian jiu-jitsu che prevede lotte senza kimono, No-Gi appunto; il “The Calling”, alla sua seconda edizione, una due giorni per agonisti e amatori, che si ritroveranno sul tatami per partecipare a seminari, tenuti da docenti di caratura nazionale e internazionale; infine il “Trofeo Power”, alla sua nona edizione, una competizione sportiva di pesistica, rivolta ad agonisti e amatori, che, in sfide a squadre, competeranno per raggiungere il miglior punteggio finale e aggiudicarsi il premio alla squadra migliore.

L’iniziativa, nel suo insieme, è alla prima edizione e ha come obiettivo di creare e promuovere un turismo interno, portando gli atleti a scoprire tipicità che spaziano dal cibo ai siti di interesse.

Il Nuoro tournament in precedenza ha sempre coinvolto un elevato numero di partecipanti, registrato tra i 100 e i 120 iscritti, con atleti provenienti da tutta la regione e di tutte le età. È diviso in due classi di esperienza: classe B e classe A, distinte per peso degli atleti.

Il The Calling è un piccolo camp di seminari, tenuto da docenti con esperienze nazionali e internazionali, tra cui Luca Anacoreta, Simone Franceschini e Daniele Pisu, e si rivolge sia ad atleti con esperienza agonistica che amatori.

Il Trofeo Power è gestito e organizzato dal pluripremiato powerlifter nuorese Rudy Agus ed è un evento che generalmente conta oltre 50 iscritti, che si affrontano a squadre in diverse sfide tra cui: panca piana, stacchi, squat, military press, tiro alla fune e altre discipline ancora. Lo scopo è coinvolgere soprattutto gli amatori e chi non si è mai avvicinato a una gara ufficiale, utilizzando il sistema a squadre – e non quello individuale – per offrire un più facile approccio e senza le connotazioni tipiche di una competizione di pesistica.

“Una Barbagia di Sport” è un progetto ideato e sviluppato dall’associazione sportiva dilettantistica L’isola dello sport e patrocinato dall’Assessorato al Turismo della Regione Autonoma della Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Sono partiti nei giorni scorsi a Sassari i primi Progetti Utili alla Collettività, (Puc), attività obbligatorie per i beneficiari del reddito di cittadinanza, nell’ambito dei Patti per il lavoro e per l’inclusione sociale. I Servizi Sociali stanno procedendo all’inserimento del primo gruppo di 45 persone su 224 candidati. Un numero in costante crescita, man mano che gli operatori elaborano, insieme alle famiglie, i Patti di inclusione.

Attualmente hanno aderito nove associazioni del Terzo Settore con undici progetti: la cooperativa Coop.As con “Gesti di cura”, al cooperativa La Gaia Scienza con “Ripartire con i bambini”, la Croce Sarda con “New Support Life”, la Croce Azzurra con “Andendi”, l’Unione italiana Ciechi con i due percorsi “Inter’Agiamo” e “Facciamoci vedere”, l’associazione La Sorgente con “Sempre Solidali”, l’associazione Rifugio Gesù Bambino con “Gioco Studio”, New Life ODV con “Aiutiamo i più fragili” e “Sassari Sicura” e Sandalia Soccorso con “Trasporto ambulanze”.

L’adesione ai Puc è obbligatoria, salvo i casi previsti dalla legge, pena la sospensione del contributo, ed è tra gli obiettivi dell’Amministrazione incrementare il numero dei posti disponibili, affinché tutti o la maggior parte dei beneficiari RdC partecipino ai programmi di utilità collettiva. Per questo l’ambito Plus, costituito dal Comune di Sassari, Porto Torres e Stintino, ha partecipato a un bando europeo e ha ottenuto un finanziamento per il reclutamento di personale che, attraverso attività di sensibilizzazione, possa incrementare il numeri dei progetti Puc con il contributo di tutte le realtà associative e del Terzo Settore.

Gli uffici dei Servizi Sociali hanno dovuto segnalare all’Inps, al fine della sospensione della misura RdC, 20 nuclei che, convocati dalle equipe socio-educative, hanno rifiutato di partecipare ai progetti PUC o di sottoscrivere gli impegni richiesti dalla misura o non si sono presentati ai colloqui con gli assistenti sociali, nonostante vari solleciti.

La manifestazione di interesse, scaricabile dal sito www.comune.sassari.it è sempre aperta per nuove proposte di adesione da parte degli Enti del Terzo Settore.

Tutti i progetti sono finalizzati all’inclusione sociale dei partecipanti e alla promozione di attività utili alla collettività. Le attività proposte dalle associazioni vanno dall’accompagnamento e trasporto e supporto di persone con varie esigenze per visite, acquisto farmaci e beni di prima necessità, pagamenti vari, all’inserimento in contesti frequentati da bambini che prevedono un sostegno allo studio e alle attività ludiche. Altre riguardano il trasporto in ambulanza, interventi gestiti in sede nonché attività di protezione civile in caso di situazioni emergenziali come le calamità naturali.

Il numero di ore settimanali va dalle 8 alle 16 ore per 4 mesi.

Gli operatori del Settore Politiche, servizi e coesione sociale, che hanno in carico i beneficiari del reddito di cittadinanza, hanno scorso la graduatoria stilata con le adesioni ai Puc e, attraverso colloqui mirati, hanno effettuato gli abbinamenti degli stessi ai vari progetti secondo le attitudini, la predisposizione e le esperienze pregresse, ma anche in base alla conoscenza professionale.

L’associazione e il Settore dei Servizi sociali affiancheranno ai partecipanti un tutor che avrà il compito di monitorare il progetto, l’attività svolta ed eventualmente rimodularlo in base alle criticità rilevate.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

vigili-del-fuoco-masso-nuoro

Alle 20:30 intervento dei Vigili del Fuoco di Nuoro sulla strada di collegamento del capoluogo con il monte Ortobene.

Al Km 2,300 della Sp 43 un grosso masso si è staccato dalla parete laterale del monte.

Fortunatamente il sasso non ha coinvolto nessuno nel suo rotolamento e impatto sulla sottostante carreggiata stradale.

Sul posto sta intervenendo una squadra della Provincia con un mezzo d’opera e i Carabinieri di Nuoro.

La provincia, Ente gestore del tratto viario, sta provvedendo a chiudere una porzione stradale di circa 4 KM : da “Sedda Ortai ” a “Farcana”.

Nella giornata di domani si provvederà ad effettuare il monitoraggio del pendio instabile al fine di scongiurare la presenza di altri elementi prossimi al distacco.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione