Un tempo gli ulivi e le palme erano gli alberi più rigogliosi, con lunghi rami e dalle fronde verdeggianti. Ma quando per la Palestina si sparse la notizia della condanna in croce di Gesù, tutte le creature inorridirono. Gli ulivi e le palme modificarono il loro aspetto. 

Quando Gesù venne condannato, il sommo sacerdote Caifa ordinò che si cercasse un legno per la croce. Per tutte le foreste della Palestina si sparse allora la voce di tale ricerca. Le palme tremarono di paura, le loro fronde scosse dal forte vento persero le lunghe foglie e si svuotarono dall’interno, non volevano diventare il triste legno per la croce di Cristo. I sacerdoti che erano stati inviati nella foresta, dopo averle esaminate le scartarono, il loro aspetto non si prestava più neppure al legno di una croce.

Fu la volta degli ulivi, gli alberi più belli e  maestosi del bosco. Neppure loro volevano diventare complici della morte di Cristo e inorridite si attorcigliarono su se stesse, si strapparono le viscere e cercarono sprofondare nella terra. Diventarono così dei bruttissimi alberi rattrappiti, curvi e storti. Gli uomini inviati dal sommo sacerdote li videro e inorriditi passarono oltre. Proseguirono la loro ricerca in una foresta di querce e di faggi e scelsero un grande e robusto albero di quercia che ebbe il compito di dare il legno per la croce.

Gli ulivi erano felici di non essere stati scelti ma al contempo piansero per il crudele destino del Redentore e le loro lacrime si tramutarono in piccole gocce. Quelle gocce presero il nome di olive e servirono per nutrire, abbellire e per profumare gli uomini, fu il dono del Creatore per non essersi rese complici della morte del proprio figlio. 

Leggenda tratta dal blog https://mammaoca.com/

 

L’articolo Aspettando la Pasqua. La leggenda degli alberi di ulivo e delle palme proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi