Mauro Aragoni

L’Ogliastra si prepara ad accogliere tre serate imperdibili dedicate al fumetto, al cinema e alla riscoperta del mito nuragico. Protagonista assoluto sarà “Shardana”, il nuovo graphic novel firmato da Mauro Aragoni, autore sardo noto per Nuraghes, That Dirty Black Bag e sceneggiatore di Dylan Dog. Insieme al disegnatore Stefano Garau, Aragoni incontrerà i lettori in tre tappe ogliastrine con presentazione e firmacopie del volume.

Ispirato al mito dei feroci mercenari nuragici, “Shardana” ha già conquistato il pubblico con il sold out al Giocomix di Cagliari e l’entusiastica accoglienza all’Etnacomics. Ora la storia approda nella terra natale del suo autore, tra atmosfere suggestive e un programma ricco di contenuti.

Durante gli incontri, Aragoni e Garau racconteranno la genesi del fumetto, il lavoro creativo dietro le quinte, parleranno delle esperienze nel mondo del cinema e della sceneggiatura per Dylan Dog, fino a offrire anticipazioni sui prossimi progetti in cantiere.

Ecco le date da segnare in agenda:

18 luglio – Tortolì, ore 19:15, Biblioteca Comunale: la serata, presentata da Nadir Congiu, vedrà anche la partecipazione dell’artista Andrea Loddo con una Mostra Nuragica di pezzi unici – bronzetti, spade e scudi – ispirati all’antica civiltà nuragica.

19 luglio – Lotzorai, all’interno della rassegna Costellazioni Letterarie: un’occasione per riflettere sul potere del racconto visivo e sulla Sardegna come terra di storie epiche.

20 luglio – Lanusei, ore 19:00, nella suggestiva cornice delle Tombe dei Giganti al Bosco Selene: un evento immersivo dove natura e leggenda si incontrano.

Tre serate in cui Mauro Aragoni porterà la sua visione potente e autentica, tra firmacopie, incontri e dialoghi sul fumetto come strumento di racconto identitario.

Un viaggio tra storia e immaginazione, da vivere dal vivo. Non mancate.

L’articolo Mauro Aragoni presenta “Shardana”: tre appuntamenti in Ogliastra con firmacopie e fumetto d’autore proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Le campane scandiscono da sempre il tempo delle comunità: sono musica, ritmo, ricordo. Sono corpo vivo di una tradizione che resiste, si trasforma, e chiede di essere ancora tramandata. È da questo sentire profondo che nasce Mannoi, documentario di Riccardo Santorsola e Irene Coni, ideato dal giovane irgolese Luca Lai.

Attraverso immagini, suoni e gesti, il film restituisce il valore culturale e musicale di un sapere antico, trasmesso di generazione in generazione. Un sapere che oggi rischia di scomparire, ma che in Mannoi torna a vibrare con forza e dignità. Non è un caso che il titolo scelto, in lingua sarda, richiami la figura del nonno: mannoi, appunto, simbolo di radici profonde e ponte affettivo tra memoria e futuro.

“L’idea è nata dalla consapevolezza maturata stando accanto a sos mannos de vida” – racconta Luca Lai – “custodi preziosi di un sapere pratico che non solo va preservato, ma soprattutto trasmesso”.

Il documentario raccoglie le testimonianze degli ultimi campanari in attività, uomini che con le loro mani hanno dato voce al bronzo per decenni. Ne racconta le tecniche, i segreti, i rituali. Ma soprattutto le dinamiche sociali e comunitarie legate al suono delle campane, veri e propri strumenti di coesione e identità.

Il doc Mannoi

Un filo rosso identitario che accompagnerà anche la serata di venerdì 4 luglio. “A proposito di restituzione, sarà per noi l’occasione di ringraziare la comunità – sottolineano gli autori – perché ci ha accolto, ascoltato, insegnato. Il dono che abbiamo ricevuto dalla comunità di Irgoli è stato grande, e ogni dono crea un legame. Un legame che speriamo sia reciproco e duraturo.”

La prima proiezione pubblica di Mannoi si terrà proprio a Irgoli, venerdì 4 luglio alle ore 21:30, nella suggestiva cornice di Piazza San Giuseppe. L’evento, patrocinato dal Comune, sarà aperto a tutta la cittadinanza: un’occasione per vedere insieme un racconto che appartiene a chi lo ha vissuto.

Girato interamente in lingua sarda, Mannoi ha già conquistato attenzione a livello internazionale: selezionato tra gli Special Invited Films del 4th China Musics Ethnographic Film Festival (CMEFF), sarà proiettato il prossimo 18 luglio presso l’Art Screening Hall dello Shanghai Film Museum.

Un’opera che nasce in Sardegna, ma parla al mondo intero: di tradizione, di suono, di memoria viva.

.

L’articolo “Mannoi”, il documentario che dà voce alle campane e alla memoria: prima proiezione oggi a Irgoli proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Lo scrittore e giornalista Andrea Negro

C’è chi arriva in Sardegna con l’animo carico di aspettative da cartolina: mare cristallino, spiagge affollate, l’estate che brucia e poi svanisce. Andrea Negro, scrittore e giornalista romano che oggi vive tra Legnano e il Lago Maggiore, ha fatto il contrario. È sbarcato a Olbia con uno zaino pieno di cinismo metropolitano, deciso a cercare un’isola diversa. L’ha trovata. E quella scoperta gli ha cambiato la vita.

L’isola muta è il diario appassionato del viaggio che Negro ha compiuto in Sardegna nel 2021, in sella a uno scooter. Un mese da solo, senza  tappe obbligate, inseguendo una Sardegna  più silenziosa, più vera. Lontana dai riflettori delle coste, più vicina all’anima.

Il suo cammino comincia nel cuore selvaggio del Supramonte, tra le fenditure maestose del canyon di Gorropu, le voci discrete degli anziani di Urzulei, le rocce che sembrano parlare. Poi scende verso l’Ogliastra, terra sospesa tra montagna e mare, e prosegue tra le dune desolate del Sulcis Iglesiente e le sabbie di quarzo del Sinis, che brillano sotto un sole che non perdona e non consola. È lì che Andrea Negro incontra il silenzio — quello pieno, che riempie i pensieri e svuota i pesi.

L’Isola Muta

Quella Sardegna, vissuta passo dopo passo, non gli esce più dal cuore. Tre anni dopo ci torna, questa volta fermandosi a Seulo, in Barbagia. Un paese fuori dal tempo, dove l’ospitalità non è un gesto, ma un’identità. Dove la generosità della terra è palpabile, e lo fa vacillare: e se restassi? Se questa non fosse più solo una tappa?

Nel libro si alternano pagine intense, riflessioni intime e improvvisi lampi di ironia. Negro racconta la sua trasformazione con una scrittura viva, leale, mai compiaciuta. La Sardegna che descrive non ha bisogno di essere abbellita: è già profondamente bella nella sua autenticità, nei suoi silenzi, nella sua gente.

“L’isola muta” non è un libro sulla Sardegna. È un libro con la Sardegna, in cui l’autore cede il passo ai luoghi, alle voci, agli incontri. È il racconto di un uomo che parte da turista e finisce per sentirsi ospite, poi amico, poi quasi figlio adottivo di un’isola che, senza fare rumore, gli si è infilata dentro.

Ora Andrea Negro torna in Sardegna per incontrare i lettori. Il suo tour toccherà molti dei luoghi che lo hanno ispirato. Ma non per spiegare la Sardegna a chi la conosce da sempre: semmai per restituire, con gratitudine e rispetto, quello che questa terra gli ha regalato. E magari, chissà, per ricevere ancora qualcosa in cambio.

Nella locandina trovate tutte le tappe e i dettagli.

Locandina eventi L’isola Muta

.

L’articolo “L’isola muta” di Andrea Negro: un viaggio autentico nella Sardegna, da Gorropu al Sinis, da Urzulei a Seulo” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Un vero e proprio fiume di persone ha attraversato Lanusei nel weekend appena trascorso in occasione della Fiera delle Ciliegie, uno degli appuntamenti più attesi dell’estate ogliastrina. Famiglie, giovani, bambini, turisti e visitatori da tutta l’Ogliastra e oltre hanno affollato le vie del centro, trasformate per l’occasione in un grande palcoscenico a cielo aperto, dove si sono intrecciati sapori, colori e tradizioni.

I vicoli del paese, decorati con cura e attenzione, hanno accolto centinaia di persone immerse in un’atmosfera festosa e genuina. Lungo il percorso, cantine aperte e bancarelle colme di prodotti locali hanno deliziato i visitatori con degustazioni di vini, formaggi, dolci tipici e naturalmente le regine della festa: le ciliegie, dolci e succose, protagoniste indiscusse dell’evento.

Non sono mancate le attività più amate: come da tradizione, si è tenuta l’attesissima gara dello sputo del nocciolo, momento di grande allegria e partecipazione, seguita da balli in piazza al ritmo travolgente dell’organetto, che ha fatto danzare grandi e piccoli fino a tarda sera.

A rendere ancora più coinvolgente l’evento, le sfilate dei gruppi folk in abiti tradizionali e la presenza delle maschere tipiche della Sardegna, che hanno animato il centro storico con la forza evocativa dei riti antichi. Ad arricchire il programma, spettacoli, musica itinerante, laboratori e intrattenimento per tutta la famiglia.

La Fiera delle Ciliegie si conferma così una vera e propria festa di comunità, capace di unire tradizione e accoglienza, cultura e condivisione.

L’articolo In migliaia alla Fiera delle Ciliegie di Lanusei: un weekend di festa tra tradizione, gusto e divertimento proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Un viaggio intimo e collettivo verso le radici, la memoria e l’identità: è questo il cuore di “Ritorno a Gardalis”, la nuova mostra dell’artista bariese Michele Mulas, che verrà inaugurata venerdì 20 giugno alle ore 20:30 presso il MAB – Museo Arte e Bellezza, in vico III Trento a Bari Sardo.

L’evento, curato da Caterina Ghisu, Simone Mereu e Nicoletta Zonchello, è patrocinato dal Comune di Bari Sardo e realizzato con la collaborazione di numerose realtà del territorio. Non si tratta di una semplice esposizione: “Ritorno a Gardalis” è un’esperienza immersiva, un racconto visivo e sensoriale che accompagna i visitatori lungo le tappe più significative del percorso artistico e umano di Mulas.

Le opere esposte, cariche di simbolismo e tensione emotiva, tracciano un dialogo profondo tra passato e presente, tra l’artista e la terra che lo ha visto nascere. Gardalis, antico toponimo legato al territorio, diventa così metafora di ritorno, riconnessione e riscoperta.

La serata inaugurale sarà arricchita da una serie di eventi pensati per coinvolgere il pubblico in tutte le dimensioni dell’arte: una performance di poesie in musica, una proiezione multimediale e un aperitivo conviviale. Sarà un’occasione per incontrarsi, dialogare e sentirsi parte di una comunità viva e attenta alla cultura.

“Ritorno a Gardalis” è un invito a lasciarsi attraversare dall’arte, a rallentare, a guardare dentro e attorno a sé con occhi nuovi.

L’appuntamento è per il 20 giugno al MAB di Bari Sardo: un evento da non perdere per chi ama l’arte, la cultura e il senso di appartenenza.

L’articolo “Ritorno a Gardalis”: la mostra di Michele Mulas al MAB di Bari Sardo proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Ulasai pH Ufficio stampa Comune Ulassai

Nel cuore dell’Ogliastra, incastonato tra i Tacchi, canyon spettacolari ememorie tessili, il borgo di Ulassai si prepara ad accogliere Legarti, un progetto di residenza d’artista internazionale che trasforma l’eredità di Maria Lai in nuove visioni contemporanee. Finanziato nell’ambito del PNRR M1C3 Turismo e Cultura, Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” Linea A e promosso dal Comune di Ulassai, Legarti è molto più di una residenza artistica: è un dispositivo culturale e sociale, un percorso di rigenerazione in cui l’arte diventa linguaggio collettivo, pratica condivisa e strumento di trasformazione del paesaggio, tanto fisico quanto simbolico.

Come riportato nella nota stampa del Comune, oltre dieci artisti e collettivi internazionali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dall’Europa e da altri contesti extraeuropei si alterneranno tra giugno 2025 e la primavera 2026, dando vita a una costellazione di progetti site-specific pensati per dialogare con la comunità, con
l’identità stratificata del territorio e con il patrimonio ambientale, in un processo creativo che intreccia passato e presente, memoria e visione, arte e vita quotidiana. Legarti è un progetto nato dalla volontà del Comune di Ulassai di dare forma a un nuovo modello di rigenerazione culturale e sociale, a partire dal proprio territorio e con il coinvolgimento diretto della comunità.

La progettazione è stata curata internamente dagli uffici dell’Area tecnica del Comune di Ulassai, in stretta e proficua collaborazione con la curatrice Valentina Anselmi, vincitrice del concorso nazionale promosso dalla Scuola Nazionale Patrimonio Attività Culturali nell’ambito di “Laboratori di territorio. Un percorso di accompagnamento ai Comuni vincitori del Bando Borghi”.

Questa sinergia rappresenta una delle prime e più significative sperimentazioni culturali avviate nell’ambito del progetto Legarti, testimoniando la capacità del Comune di Ulassai di attivare processi progettuali innovativi a partire dalle proprie risorse interne e di aprirsi a collaborazioni qualificate, in un’ottica di crescita condivisa. Legarti affonda le sue radici nella storia di Ulassai e nel pensiero di Maria Lai, la cui poetica del legame tra persone, luoghi e narrazioni costituisce il cuore ideale dell’intero programma.

Fondamentale per la realizzazione e lo sviluppo del progetto è una solida rete di collaborazioni intersettoriali che coinvolge enti di ricerca, università sarde e italiane, musei, cooperative, imprese culturali e aziende del territorio. Sinergie che permettono agli artisti di confrontarsi con saperi scientifici, artigianali ed economici, rafforzando il legame tra il mondo dell’arte e quello della ricerca, della produzione e dell’innovazione contribuendo a costruire un ecosistema creativo aperto, inclusivo e duraturo, capace di generare valore culturale e sociale ben oltre la durata della singola residenza.

Il nome stesso del progetto Legarti evoca un doppio movimento: da un lato l’atto di connettere, unire, intrecciare esperienze e linguaggi; dall’altro, il desiderio di creare un legame duraturo tra arte e territorio, tra chi arriva e chi abita, tra pratiche contemporanee e tradizioni locali. L’intento è quello di consolidare il ruolo del borgo come centro vivo di produzione artistica contemporanea, capace di attrarre artisti e visitatori da tutto il mondo. Allo stesso tempo, Legarti punta a stimolare il senso di appartenenza della comunità locale, rafforzando la consapevolezza del proprio patrimonio e il desiderio di custodirlo, reinterpretarlo e raccontarlo. Particolare attenzione sarà rivolta all’inclusione delle diverse fasce d’età dai bambini agli anziani e al coinvolgimento attivo di scuole, associazioni e cittadini, affinché l’arte diventi veicolo di dialogo tra generazioni e strumento per immaginare insieme nuovi futuri.

Come sottolinea il Sindaco del Comune di Ulassai e Presidente della Fondazione Stazione dell’Arte, Ing. Giovanni Soru: «Con Legarti vogliamo realizzare ciò che Maria Lai aveva immaginato per il suo paese: fare di Ulassai una casa per gli artisti, un luogo di accoglienza e ispirazione dove l’arte contemporanea possa radicarsi nel paesaggio e nella vita della comunità. Questa residenza internazionale non è solo un progetto culturale, ma un atto politico di visione e responsabilità. È un investimento sul nostro territorio, sulla sua identità e sul suo futuro. Abbiamo scelto di scommettere su un approccio multidisciplinare, relazionale e profondamente partecipativo, dove arte, natura e scienza dialogano e la comunità non è spettatrice, ma protagonista attiva del cambiamento. Ulassai si apre al mondo e alla pluralità dei linguaggi artistici dalla fotografia alla scultura, dalla ceramica al tessile design, dall’arte concettuale alla performativa in una continua riscrittura del legame tra cultura, natura e cittadinanza».

Il primo appuntamento è previsto dal 12 al 22 giugno 2025, con la residenza dello studio di graphic design FIONDA (Torino), noto per le sue collaborazioni con istituzioni culturali e musei in tutta Europa. Durante il soggiorno a Ulassai, FIONDA svilupperà l’identità visiva del progetto Legarti attraverso workshop e una ricerca visiva partecipata che culminerà in una mostra aperta al pubblico presso il CAMUC – Casa Museo Cannas (fionda.eu). Con Legarti, Ulassai si conferma ancora una volta laboratorio d’avanguardia e luogo fertile per l’arte che nasce dall’ascolto, dalla relazione e dal desiderio di costruire paesaggi condivisi.

L’articolo Ulassai lancia “Legarti”: un progetto internazionale di arte, comunità e paesaggio nel cuore dell’Ogliastra proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il maestro Luigi Lai nel murale di Stefano Pani a San Vito

A San Vito, nel 2023, è stato inaugurato un murale imponente dedicato a Luigi Lai, il più grande maestro delle launeddas, conosciuto in tutto il mondo.

L’opera, realizzata dall’artista Stefano Pani, raffigura l’anziano musicista con il suo inseparabile strumento tradizionale, simbolo della Sardegna più autentica.

Quel murale, nato nel 2023, oggi domina il paesaggio urbano come una testimonianza viva di un patrimonio culturale che non smette di parlare al cuore.

L’articolo Il maestro di launeddas Luigi Lai, famoso in tutto il mondo, “suona” da un murale in un comune sardo: dove ci troviamo? proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Silvia Blumenthal con le sue modelle

Dall’Ogliastra al cuore della moda sostenibile, Silvia Blumenthal firma una collezione che è insieme racconto, rito e rigenerazione. Si intitola “Passato è Futuro” ed è molto più di una serie di abiti: è un manifesto sartoriale nato da un’urgenza intima e profonda — quella di dare nuova dignità a ciò che il tempo, l’abitudine o l’oblio hanno lasciato indietro.

La stilista ogliastrina, da sempre convinta che la moda possa custodire memoria — non solo del corpo che veste, ma anche della materia di cui è fatta — dà vita a una collezione iniziata già lo scorso anno, e che oggi si concretizza definitivamente grazie a un servizio fotografico collettivo. È un punto di arrivo, ma anche una nuova partenza, in cui l’upcycling non è solo scelta stilistica ma presa di posizione: una moda che non consuma, ma ricuce, riprende, risignifica.

Silvia Blumenthal con le sue modelle PH Anna e Fabrizio Piroddi

Silvia Blumenthal con le sue modelle PH Anna e Fabrizio Piroddi

Nove abiti compongono questa collezione unica: tutti realizzati a partire da scarti tessili, con una novità importante — per la prima volta, un capo maschile entra a far parte della narrazione. Spiccano tre abiti femminili ottenuti da stoffe di tendaggio, per un totale di circa 45 metri di tessuto donato da chi ha voluto sostenere e condividere il percorso di Silvia. Non semplici materiali, ma frammenti di vita che diventano trama di nuove storie: tende che smettono di celare per diventare protagoniste, stoffe dimenticate che si trasformano in eleganza consapevole.

“Passato è Futuro” è un’opera corale. Ogni filo, ogni perlina, ogni cucitura custodisce una voce. È una collezione che connette — generazioni, vissuti, memorie — e che si oppone a un sistema moda spesso veloce e distratto. Qui nulla viene buttato: tutto viene ascoltato, accolto, trasformato.

Silvia Blumenthal dimostra come la sostenibilità non debba mai rinunciare all’eccellenza: ogni capo è curato nei minimi dettagli, frutto di un sapere sartoriale che affonda le radici nel territorio, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Il suo lavoro è un invito a indossare non solo abiti, ma storie. A sentirsi parte di un ciclo virtuoso in cui la bellezza non ha scadenza, ma solo nuove forme da assumere.

In un mondo che dimentica in fretta, la stilista ogliastrina ci ricorda che la moda può ancora essere un gesto di memoria, rispetto e rinascita.

La collezione "Passato è Futuro"

La collezione “Passato è Futuro”

.

L’articolo La stilista ogliastrina Silvia Blumenthal: dalla memoria alla moda con la collezione “Passato è Futuro” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Franco Mascia a Bagnoregio mentre realizza il murale

Dall’Ogliastra al Lazio, l’artista sardo Franco Mascia ha portato la sua visione e il suo talento a Bagnoregio per realizzare un’opera che parla di identità, memoria e radici comuni. Un viaggio artistico e umano, iniziato a Tortolì e culminato con la realizzazione di un murale speciale dedicato alla comunità sarda presente da decenni in questa parte d’Italia centrale.

La commissione è arrivata direttamente dal Comune di Bagnoregio, grazie all’impegno di Giulia Corrias, originaria di Esterzili, che da tempo vive nel viterbese e ha svolto un ruolo chiave nel creare un ponte simbolico e culturale tra la Sardegna e Civita. È stato proprio questo legame a portare alla nascita di un gemellaggio tra le due terre, che verrà rinnovato il 15 luglio, durante le celebrazioni in onore di San Bonaventura da Bagnoregio, patrono della città e figura storica di rilievo nel pensiero teologico francescano.

In quell’occasione, Franco Mascia tornerà a Civita per firmare ufficialmente il murale, svelandolo pubblicamente durante una cerimonia che si preannuncia ricca di significato. L’opera racconta, attraverso i tratti vivi e poetici che caratterizzano il linguaggio visivo dell’artista, la storia dei sardi emigrati nel Lazio, custodi di una cultura che continua a fiorire anche lontano dalla propria isola.

«È stata un’esperienza bellissima, intensa, che porterò nel cuore», ha dichiarato Mascia. «Ringrazio l’amministrazione comunale, composta da giovani pieni di entusiasmo e visione e guidata da Luca Profili, e i bagnoresi, che mi hanno accolto come uno di loro, coccolandomi giorno dopo giorno. È stato come lavorare a casa».

Il murale, oltre ad essere un omaggio all’emigrazione sarda, rappresenta un simbolo di dialogo tra territori, un’opera che unisce passato e presente, arte e comunità. E il 15 luglio, giorno in cui si celebra San Bonaventura – al secolo Giovanni Fidanza, nato proprio a Civita di Bagnoregio e divenuto mistico e ministro generale dell’Ordine francescano – l’arte di Mascia diventerà parte del tessuto della città, suggellando un legame che continua a crescere.

L’articolo Franco Mascia da Tortolì a Bagnoregio: un murale per celebrare il legame tra Sardegna e Lazio proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Guspini, Murale CRISA e Skan

È stato appena ultimato a Guspini un murale che rende omaggio a uno degli eventi più significativi della storia del lavoro in Sardegna: lo sciopero delle miniere di Montevecchio del 1903, di cui nel 2023 si è celebrato il 120° anniversario. L’opera, firmata dagli artisti CRISA e SKAN, intreccia memoria storica e rigenerazione urbana, trasformando un muro centrale del paese in un racconto corale fatto di immagini, simboli e colore.

Quello del 1903 fu il primo sciopero moderno e di massa organizzato in Sardegna. Vi presero parte 1500 operai, che chiedevano la fine del cottimo – un sistema brutale basato sulla produttività individuale –, l’introduzione di una paga fissa e condizioni di lavoro più dignitose. La protesta, inizialmente spontanea, fu poi guidata da due giovani guspinesi: il farmacista Pio Piras e il medico condotto Cesare Loi, entrambi militanti del Partito Socialista.

Lo sciopero – come ha spiegato molto bene l’amministratrice guspinese Francesca Tuveri in un post sui social – segnò un punto di svolta. Nel 1908 fu istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei lavoratori delle miniere sarde, alla quale partecipò anche Cesare Loi. Il suo contributo fu decisivo nel denunciare la povertà nutrizionale, l’esposizione continua alle polveri sottili e l’alta incidenza di tubercolosi tra i minatori.

Il murale, appena completato, vuole essere un tributo a quella stagione di lotte, ma anche un richiamo alla necessità – ancora attuale – di difendere i diritti e la sicurezza nel mondo del lavoro. Non è solo commemorazione: è un atto di consapevolezza civile.

L’opera si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana e di riflessione collettiva sul senso dei luoghi. Con una “sinfonia visiva” fatta di elementi figurativi e simbolici, CRISA e SKAN raccontano un passato che continua a parlarci. I pozzi minerari, le gallerie, le scale, due minatori al lavoro, una finestra che si trasforma in carrello: tutto si intreccia con forme naturali che suggeriscono rinascita.

L’articolo Il nuovo murale di Guspini racconta la lotta dei minatori di Montevecchio proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi