Quest’oggi, aderendo alla campagna di sensibilizzazione nei confronti dell’endometriosi, l’amministrazione di Triei ha provveduto a collocare nella piazzetta antistante il comune una panchina gialla.

Si tratta di una seduta dotata di una targa con qrcode, il quale scannerizzato consente di ottenere tutte le informazioni su una patologia ancora poco nota benché sia abbastanza diffusa ed abbia sovente effetti gravemente invalidanti.

«Si contano nel mondo oltre 190 milioni di persone che ne sono affette. Il primo passo per poter affrontare al meglio tale disturbo è quello di conoscerlo. Pertanto, aderiamo alla campagna nella speranza che questo nostro piccolo gesto possa essere utile ad informare e a favorire l’attività di prevenzione» spiegano gli amministratori sui social.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Nel suo libro “Storia e storie di Tortolì”, Virgilio Nonnis nel 1988 descriveva la cittadina e i suoi abitanti con il suo inconfondibile acume.

Nonnis, lo ricordiamo, fu sindaco di Tortolì dal 1975 al 1979 e autore di numerosi saggi storici sulla cittadina. Senza dubbio è stato un personaggio di grande rilievo all’interno della comunità ogliastrina e profondo conoscitore del territorio.

Le sue parole, a distanza di più di trenta anni, hanno ancora un significativo fondo di verità. Leggiamo cosa scrisse nel suo libro pubblicato da Edizioni Della Torre, a proposito del “tortoliese tipo”:

«Rispettoso verso gli altri, fondamentalmente onesto, il tortoliese è l’esempio tipico dell’uomo che vuole vivere e lasciar vivere. Quasi sempre in buona fede, mai infastidito dalla fortuna degli altri, semmai indifferente. Non conosce la rissa e non ricorre mai a coltello. Rifugge da ogni forma di violenza, avendo connaturato il senso della legalità, che pone sempre al di sopra delle intemperanze proprie e altrui. Ha terrore di tutto di tutto ciò che significa restrizione della propria libertà, preferendo trovarsi nella veste di derubato piuttosto che in quella di ladro.

Facile alla battuta, non si lascia vincere facilmente dallo sconforto. Sensibile alle attestazioni di stima da parte degli altri, ricambia con pari e spesso maggiore attenzione e premura. Vive credendo nel presente. Poco frequentatore della chiesa, lascia alla donna il compito di pregare per sé e per gli altri. Partecipa però, con giovanile entusiasmo, alle feste tradizionali,nelle quali porta il segno della sua cordialità e sincerità.

Predilige l’iniziativa privata a quella associata, che considera non come somma di più volontà ma come espediente per rendere tutto più nebuloso. In politica si fa trascinare dalla passione del momento, disposto a valutare con maggiore simpatia più la forma della sostanza delle cose. Gli sfuggono, perciò, spesso, le prospettive dei grossi problemi perchè portato a farsi distrarre da quelli contingenti e minuti. Alla politica in un dibattito pubblico, preferisce il pettegolezzo.

Ha innato il dono della vena poetica, forse più pronunciato nella donna. In circostanze festose o di lutto, i versi gli sgorgano dalla bocca con spontaneità.

Se scoprisse che la forza di una comunità dipende dalla compattezza e dalla convergenza delle idee, intese come frutto di una partecipazione attiva e costruttiva, Tortolì con l’intera zona avrebbe una crescita più organica, meno disarticolata e più ricca di prospettive».

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

«Portare avanti l’azienda per me vuol dire tenere fede alle tradizioni, ricordare mia nonna che è diventata gobba a furia di portare le olive a piedi al frantoio e dire al mondo che le donne sono come gli uomini: stare a capo di un’azienda non mi spaventa.»

Si chiama Giulia Mura, ha quarant’anni e i premi che ha ricevuto per l’azienda familiare che conduce non si possono contare sulle dita di due mani, tra cui un Oscar Green come azienda innovativa.

Sì, perché la Mura ha negli anni condotto una rivoluzione: l’azienda Pelau – che produce olio, vino e prodotti per l’agricosmesi – è totalmente ecosostenibile, si sta convertendo in bio e i macchinari a basso impatto ambientale si sposano alla perfezione con la convinzione profonda che tutto debba essere fatto per il bene dell’ambiente e per la salute dei consumatori.

Cinquanta gli ettari di vigneti dove si coltiva perlopiù (90%) uva da Cannonau, ma anche da altri vini internazionali, e una trentina di ettari di ulivi secolari nel Pardu che danno vita a un olio sano, entrato per questo nel progetto Aristoil dell’Università di Atene. «Recuperiamo gli scarti e produciamo biomasse e biogas, in un’economia circolare)» racconta ancora Mura, molto sensibile al tema inquinamento e salvaguardia del territorio.

Insomma, un curriculum di tutto rispetto per la Mura che nei giorni scorsi era nelle Azzorre – insieme ad altre aziende – a portare l’Ogliastra lontano per il progetto di cooperazione transnazionale “Accorciamo le distanze: filiera corta tra terra e mare”. Tornata in terra ogliastrina nel 2007 dopo una laurea in Giurisprudenza, ha subito preso parte nell’azienda fondata dal padre e dalla madre, l’uno medico plurispecializzato, l’altra insegnante con la passione per la viticoltura. Da lì, un’ascesa: 15mila le bottiglie di vino prodotte con questa vendemmia e l’olio in giro per il mondo come garanzia di qualità. Ma Mura sogna vette ancor più alte.

«Punto molto sulla qualità,» continua la quarantenne «credo nell’unione tra territorio e prodotti e nella promozione di entrambi. Bisogna far sì che vigneti e uliveti diventino da semplice casa di produzione a luoghi d’interesse, esperienziali. Fare oleoturismo ed enoturismo è importante, noi lo facciamo.»

Una passione, per Mura, più che un impiego: «Ho creato il movimento “Turismo dell’olio – Sardegna”, perché penso che il futuro sia questo: unire la bellezza del terreno alla bontà dei suoi prodotti. Sono molto appassionata, credo nel mio lavoro e nell’agricoltura giovanile, che deve necessariamente legare innovazione e tradizione.»

Ma non solo: come abbiamo detto, il ruolo di donna al potere non la intimorisce. Anzi, la sua mission quotidiana è proprio riuscire ad affossare il maschilismo e l’idea, ahimè ancora radicata, che la donna debba essere relegata a ruoli di second’ordine e lo fa proprio a suon di determinazione.

«Sto organizzando un’associazione di donne isolane che si distinguono» conclude, con una luce negli occhi. Se è vero che servono tenacia, coraggio e una buona dose d’intraprendenza per brillare, Mura taglierà un traguardo dopo l’altro.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Oggi vi mostriamo un video incredibile di Cristian Mascia, realizzato con il drone.

Le immagini mozzafiato mostrano dall’alto il territorio di Jerzu e la vedetta antincendio jerzese “Mamutera”.


Guarda il video

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Luca è un ragazzo di 40 anni di Ilbono la cui storia fu raccontata da Le Iene nel 2015, quando ne aveva 32.

Luca è interessato da autismo fin dalla nascita ed è nato in una famiglia piena d’amore. Papà Luciano, mamma Rita e le sorelle minori Lisa, Laura e Letizia hanno costruito un percorso che va avanti da più di 30 anni e che ha permesso a Luca di diventare grande, grazie a importanti progressi nell’apprendimento e nella comunicazione e grazie alla passione per lo sport. Il tutto è culminato con il progetto di Ogliastra Informa che da diversi anni aiuta i ragazzi come Luca a migliorare la propria vita proprio con lo sport.

Il bellissimo servizio rientra nel progetto “Inside: L’amore” de Le Iene che segue da alcuni anni delle piccole storie di amore. Testimonial e commentatori dei sei racconti, tra cui quella di Luca e della sua famiglia, sono sei personaggi famosi: Belen Rodriguez, Erri De Luca, Eva Robin’s, Alex Britti, Chiara Moscardelli e Rosa Chemical. Il servizio è curato da Nina Palmieri.

Bellissimo in particolare il pensiero finale dello scrittore Erri De Luca.

Sul sito del programma è possibile rivedere tutto a partire dal minuto ’20: https://www.iene.mediaset.it/video/le-iene-presentano-inside-amore_1239983.shtml?fbclid=IwAR3z3mRegrzGl3JhA1m8OAT57pstMOxpOcmbNeOHHpbKAtO5Dscgu7oY6A4

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

“In beranu”, termine in “Limba” che indica la primavera, quando i primi caldi opprimono il gregge, è tempo di alleggerire le pecore dell’ingombrante vello con “sa tundimenta”, ossia la tosatura. Uno dei momenti più intensi del pastoralismo sardo, attività che risale a tempi antichissimi. 

Un vero e proprio rito, che in alcuni luoghi conserva i propri cerimoniali tramandati da padre in figlio. Attualmente in base alla zona di appartenenza, la tosatura può coincidere all’inizio della primavera nei territori vicino alla costa, per essere posticipata in estate inoltrata in quelli di montagna. In passato per millenni è coincisa con il rientro dei pastori con gli animali da “sa tramuda”, il periodo invernale nel quale le greggi venivano portate a svernare nei pascoli più ricchi e dal clima più mite dell’isola. 

Sa tundimenta ha inizio all’alba con il raduno delle pecore all’interno de  “sa corti”, un antico recinto chiuso di forma circolare in pietra, o in un altro spazio adibito.
Di volta in volta le pecore vengono prelevate singolarmente da questo, e sdraiate sul dorso con una abile e fulminea mossa. 
Sdraiate a terra, vengono “trobias” cioè legate, in questo caso tutte le zampe affinché immobilizzate sia più facile effettuare l’operazione.
Un tempo venivano utilizzati “is ferrus ‘e tundimenta”, così denominate le forbici di ferro brunito, appuntite, grandi, lunghe oltre 30 centimetri, con lame triangolari affilatissime prive di viti e a fare da molla è una curvatura del ferro posta sul manico. 

Per utilizzare questi arnesi serviva grande abilità e destrezza in quanto senza esperienza e queste abilità poteva essere ferito l’animale.  Oggi “sa tundimenta” viene effettuata soprattutto tramite rasoi meccanici. Bisogna tosare la pecora in tutte le parti del corpo, dalla testa fino alla coda e bisogna effettuare l’operazione in modo tale che il vello sia composto e uniforme.

Finite le operazioni di taglio, la pecora viene liberata e riportata nello spazio recintato. La lana un tempo era un elemento importante, in quanto poteva essere venduta o utilizzata e lavorata nei telai familiari per realizzare capi in lana. Oggi resta importante oltre alleggerire l’animale dal pesante vello, anche per evitare impedimenti nel movimento. 

Il banchetto rappresenta una cerimonia, organizzato dal proprietario del gregge, momento conviviale per i partecipanti alla tosatura nel quale in passato si stringevano amicizie e alleanze. Immancabili le partite “ de murra”, la tradizionale morra, durante le quali i giocatori davano prova della propria abilità animando partite infinite. Non mancavano i canti a “tenore” e a “muttetu”, espressioni canore tradizionali della nostra Isola. 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Invito ai Commercianti: il circolo PD di Tortolì promuove un incontro per discutere e confrontarsi sui problemi della categoria.

“Vogliamo coinvolgere le categorie per completare il programma, renderlo condiviso e partecipato da chi veramente sarà in prima linea nell’applicazione. Invitiamo i commercianti a partecipare: abbiamo bisogno di ascoltare le persone e capire le priorità per stabilire gli obiettivi”, spiegano.

Appuntamento in via Pirastu, 20
Mercoledì 29 marzo, alle ore 17:30

 

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Dopo il boom economico in molte regioni italiane furono in tanti ad abbandonare i mestieri tradizionali.

Accadde soprattutto nell’allevamento, in particolare quello ovino, lavoro duro e con pochi giorni di riposo.

Fu così che migliaia di pastori sardi abbandonarono la propria Isola per trovare fortuna, soprattutto nel centro Italia, dove la produzione di formaggi ovini era da sempre molto diffusa.

In tantissimi raggiunsero, per esempio, la Toscana. In questo video degli anni ’80, tratto da un servizio del giornalista Tonino Oppes del settimanale di TGR (Rai) i protagonisti di quella storia raccontano questa lunga epopea fatta di lavoro, sacrifici e speranze.

L’articolo (VIDEO) Quando migliaia di pastori sardi emigrarono in Italia salvando i comparti locali e trovando fortuna proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Si sono svolti oggi a Lanusei i funerali di Manuel Deiana, il ragazzo di 26 anni morto improvvisamente nei giorni scorsi a causa di un infarto.

Gli amici hanno atteso la salma in cimitero in sella alle loro moto, la passione che condividono con lo sfortunato ragazzo di Lanusei che viveva e lavorava a Ilbono.

Il consigliere comunale di Lanusei Marco Melis ha condiviso una foto struggente di questo momento davvero commovente.

L’articolo L’ultimo commovente saluto di Lanusei a Manuel Deiana: gli amici gli dicono addio con il rombo delle moto proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

La foto di oggi ritrae la Via Monsignor Virgilio, a Tortolì, in una cartolina degli anni Cinquanta.

Lo scatto è stato gentilmente concesso da Giuseppe Puncioni, amministratore del gruppo FB “I love Tortolì”.

Invia anche tu le foto del passato ogliastrino alla mai redazione@vistanet.it (indicando il nome del fotografo e del luogo immortalato).

Le più belle saranno pubblicate sul nostro giornale.

L’articolo Come eravamo. Tortolì, la Via Monsignor Virgilio in una cartolina degli anni Cinquanta proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis