Lo yoga è una disciplina nata in India migliaia di anni fa allo scopo di migliorare la vita dei praticanti sia a livello fisico che spirituale. Non a caso la parola “yoga” significa “unione” e, nonostante molte persone oggi credano si tratti di una vera e propria attività fisica per rimettersi in forma che ti permette di accavallare le gambe dietro la testa, in realtà lo yoga resta una disciplina fortemente spirituale. Ma, soprattutto, una disciplina che tutti possono praticare. Sono tanti i motivi per cui è bene iniziare a fare yoga, basti solo pensare che spesso è utilizzato anche per combattere la depressione.

Oggi ne parliamo con l’insegnante tortoliese Gemma Loi, che da anni si dedica a questa disciplina.

Quando è perché hai iniziato a praticare yoga? Quando invece hai deciso di percorrere anche la strada dell’insegnamento? 
Ho iniziato a praticare yoga a Londra. Un giorno una mia cara amica che già da tempo praticava mi ha invitata a frequentare una classe con quella che era la sua insegnante preferita. Mi innamorai subito della disciplina. Ho quindi iniziato a cercare di conoscere questo mondo. Inizialmente si trattava di una pratica fisica, qualcosa che facevo per sentirmi bene nel mio corpo. Lo yoga mi aiutava a fermare la mente a rilassarmi, ad ascoltare me e il  mio respiro. Per me istruttrice di fitness a Londra, città dai ritmi travolgenti, poter rallentare e perdermi nel mio mondo per un’ora e mezza era una sensazione stupenda. Il tappetino era diventato quello spazio sicuro dove tutto va bene qualsiasi cosa succeda intorno.  È stata la mia insegnante a spingermi all’insegnamento. Proprio l’insegnante con la quale avevo praticato yoga per la prima volta. L’idea di trasformare quella che era diventata una passione in un lavoro, di poter contribuire al benessere fisico, emozionale e mentale di altre persone, di poter condividere la mia esperienza, mi hanno convinta a prendere quel volo per l ‘India dove ho potuto prendere il mio diploma di insegnante. Perché insegnare yoga? Sicuramente perché ha migliorato la mia vita e condividere quello che riceviamo è una cosa molto bella. L’energia sprigionata da una persona che ama quello che fa è molto potente. Non è mai importante il cosa ma il come. Recentemente sono stata a Bali (per me l’isola dell’amore) e lì questo concetto è molto chiaro.

Che tipologia di yoga proponi ai tuoi studenti?

Esiste una grande varietà di stili e approcci differenti allo yoga. Io insegno Vinyasa Yoga. Letteralmente il termine sanscrito Vinyasa significa “posizionare in modo speciale”. Un tipo di pratica dove nelle asana (posizioni), così come nella vita, non ci sono regole fisse di sequenza, il segreto è seguire il flusso del respiro. Si usa il respiro per muoversi. Il movimento segue il respiro. Si tratta di uno yoga dinamico e fluido che deriva dall’Ashtanga yoga. La sequenza ha sempre uno scopo, una direzione. Ma è il respiro che fa la differenza. Se tieni la posizione senza respirare correttamente stai facendo stretching, non yoga. Nel Vinyasa ogni momento conta e ogni respiro è prezioso.

Quali sono i benefici dello yoga e a chi è rivolto?

Lo yoga possiamo dire che ha due funzioni.  Una ci permette di eliminare gli ostacoli, pulire diciamo la strada, liberandoci da quella mente che ci rende schiavi attraverso paure, pregiudizi, ignoranza, l’illusione che nasconde la verità alla nostra percezione.  L’altra funzione dello yoga comprende quelli che sono gli effetti collaterali. Un corpo più flessibile, sonno più regolare, effetti positivi sull’osteoporosi, sul sistema cardiovascolare, miglioramento delle funzioni cognitive, del sistema immunitario. La pratica stabilizza la glicemia, migliora il tono muscolare, migliora la vita sessuale, conferisce maggior equilibrio ormonale, diminuisce lo stress, l’ansia e la tensione, migliora la digestione e potrei andare avanti ancora. In poche parole la nostra vita migliora senza che quasi che ce ne accorgiamo.

Cos’è lo yoga per te?

Preferisco dire cosa non sia lo yoga per me, perché credo ci sia parecchia confusione a riguardo. Lo yoga non è né una pratica acrobatica né una religione o comunque una pratica meramente spirituale. Nell’immaginario occidentale lo yoga è la pratica delle asana (posizioni) con un fine salutare, ma il benessere fisico e mentale non è il fine dello yoga, la massimo è  uno degli “effetti collaterali”. Le asana infatti sono solo uno degli 8 arti dello yoga descritti da Pantajali negli Yoga Sutra. Se vogliamo elencarli sono in ordine Yama (regole etiche), Nyama (regole di condotta individuale x migliorare se stessi), Asana (posture), Pranayama (tecniche di respirazione), Pratyahara (ritrazione dai sensi), Dharana (tecniche di concentrazione), Dhyana (meditazione), Samadhy (liberazione, risveglio). Diventare più flessibile, guarire un mal di schiena, essere più energetici sono effetti secondari alla pratica.

YOGA significa unione, diventare uno, mettere in contatto l’anima individuale con quella universale. Possiamo chiamarlo come preferiamo, universo, consapevolezza superiore, Dio, energia. Si tratta di un percorso che attraverso la rimozione di ostacoli ci permette di scoprire la nostra essenza. In un mondo sempre meno unito lasciare andare l’ego e aprirsi a qualcosa di più grande penso possa davvero fare la differenza. I motivi per i quali ci si avvicina allo yoga sono tanti. Per molti è un modo di rilassarsi, alcuni ricercano un allenamento intenso e un corpo scolpito, altri invece l’armonia interiore e l’equilibrio. C’è chi si avvicina consapevolmente alla ricerca di una crescita personale. Io penso che tutti i motivi siano validi. Come insegnante cerco di offrire un sostegno ispirato, creando lezioni sicure e stimolanti dove esplorare e sperimentare il corpo, la mente e lo spirito. Le intenzioni durante la pratica sono sempre personali.

Credi sia una disciplina adatta anche ai bambini? Se sì, perchè?

Certo lo yoga può essere praticato da tutti e a tutte le età. Non ci sono distinzioni di età, forma fisica e sesso. Per quanto riguarda lo yoga sul tappetino ognuno assume le diverse posizioni secondo le proprie possibilità. Ascoltando il proprio corpo si impara a riconoscere e ad accettare i propri limiti smettendo di confrontarsi con gli altri. Essere sempre gentili con sé stessi, accettare il punto in cui ci si trova oggi e lavorare per essere un pochino meglio domani. Lo yoga non è competizione, è una pratica che si può fare in gruppo ma resta comunque un percorso di crescita personale.  Sono assolutamente convinta che lo yoga sia adatto anche ai bambini, motivo per il quale l’anno scorso ho preso l’attestato con la Raimbow Kids Yoga per poter insegnare ai bimbi dai due anni in su. Sempre più bimbi soffrono della sindrome da deficit di attenzione e la pratica dello yoga aiuta i bambini ad essere consapevoli del proprio corpo, rispettarlo influenzando in modo positivo le capacità di apprendimento e attenzione in modo naturale. Inoltre sul piano fisico le Asana aiutano a correggere eventuali posture sbagliate sviluppando una muscolatura armonica.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi