La chiamavano “la corsa dei record”, perché di questo si trattava: la “Super maratona dei nuraghi” è stata la più lunga d’Italia nell’epoca in cui si disputava (dal 1984 al 1988). Il percorso, da Cagliari a Sassari lungo la vecchia Carlo Felice, era infatti di ben 254 chilometri, una distanza che faceva paura e che anche oggi, solo a pensarci, mette i brividi. Oltretutto, si trattava di una no-stop, dunque non ci si poteva fermare se non per rinfrescarsi, per i bisogni fisici, per il cambio di maglia e per i massaggi.

Organizzata dal Coni-Fidal, la Super maratona dei nuraghi si corse per la prima volta nell’ottobre 1984 e per l’ultima il 15 ottobre 1988. La partenza era piazza del Carmine a Cagliari e l’arrivo il campo Coni di Sassari. Alla partenza erano in tantissimi, ma non tutti riuscivano a completare il percorso; c’era chi faceva solo la mezza maratona e chi la 100 chilometri da Cagliari a Oristano. Si passava all’interno dei centri abitati, lungo paesaggi incontaminati, curve e salite ripide. Non c’è da meravigliarsi che furono pochi coloro che riuscivano ad arrivare sino a Sassari.

(Foto: Ultramaratone)

Tra gli atleti podisti più in vista in quel periodo ci fu lo scozzese-canadese Arthur “Al” Howie; il suo caso fu emblematico poiché, nel 1984, gli fu diagnosticato un tumore maligno al cervello e l’aspettativa di vita era di pochi mesi. Lui, invece, sopravvisse alle previsioni dei medici e, il 15 ottobre 1988, disputò la Super Maratona dei Nuraghi dall’inizio alla fine, classificandosi settimo. La gara podistica dei record, dunque, ebbe vita breve per via dell’impossibilità logistica di offrire adeguato supporto fisico e morale ai corridori con i mezzi che allora erano insufficienti.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis