L’arte di creare con la carta è un’antica pratica orientale nata in Cina e diffusa poi in Giappone e Corea. Proprio in Giappone trova il suo massimo sviluppo diventando parte integrante della società stessa. Creare un origami significa costruire un manufatto partendo da un unico foglio di carta (perlopiù di forma quadrata) che viene modellato di volta in volta da una successione di pieghe, o da più elementi di carta (origami modulari) che una volta assemblati daranno vita alla forma desiderata.

Oggi Monica Deidda, 35enne ogliastrina fotografa ed esperta di questa affascinante arte, ci racconta della sua passione per gli origami.

Quando e come ti sei appassionata a questa arte?

Tutto è iniziato nel 2016 dal dono di un cofanetto di carta per origami ricevuto da Eleonora Zampieri. Fogli/carte di cui lei stessa ha creato i motivi decorativi con le tecniche della xilografia e della marmorizzazione nel suo atelier, Wundergallery. Ricordo che non iniziai ad utilizzare il cofanetto da subito, ma con curiosità dopo poco tempo, quando cominciai a guardare dei video di creazioni di carta su YouTube. Scoprii inoltre che un buon metodo per memorizzare i passaggi delle pieghe era quello di creare delle schede personalizzate sulle quali incollare i fogli di carta piegati di volta in volta con le pieghe progressive per la costruzione del manufatto. Ho difatti imparato quest’arte da autodidatta, puntando ad arricchire le mie capacità con tanta pratica che ad oggi mi consente di costruire origami su foglio unico, su più fogli (origami modulari), micro origami e maxi origami di alta qualità.
Vivo quest’arte come una continua scoperta, sia per la particolarità del senso creativo che viene a svilupparsi con la pratica e sia per il senso di pace che si vive mentre si realizza un manufatto. Si è effettivamente aperto un mondo, forse anche grazie alla possibilità di ricerca e sviluppo degli abbinamenti colore e pattern dei fogli di carta, ed anche alla qualità dei fogli che tengono bene le pieghe e la modellazione.

 

In Ogliastra è conosciuta? Come viene accolto il tuo lavoro?

In Ogliastra è conosciuta solo in parte. Quando presento i miei laboratori come prima domanda ai partecipanti solitamente chiedo se hanno mai sentito parlare di origami, se sanno che cosa sono o se li hanno mai realizzati prima e solo una piccola parte di loro sa bene di cosa si tratta (mi riferisco sia a bambini che ad adulti indistintamente).

Per le esperienze che ho riscontrato in questi anni di laboratori, riconosco che il mio lavoro viene accolto con grande curiosità, divertimento e voglia di mettersi in gioco per imparare qualcosa di nuovo, spesso mai provato prima.

Inoltre svolgendo quest’arte come libera professione in arti creative, consegno su commissione le più svariate richieste: dalle creazioni per eventi e piccole cerimonie (allestimenti per le location di ricevimento o realizzazione di  bomboniere a tema) fino ad allestimenti di interior design per locali o enti commerciali che desiderano arricchire le proprie vetrine espositive.

Quali sono i benefici che si possono trarre dal dedicarsi agli origami?

I benefici sono molteplici, creare origami è una terapia di spirito e di corpo: combatte lo stress e l’ansia, aiuta a svuotare la mente e a fermare il dialogo interiore, stimola il linguaggio non verbale e sviluppa l’immaginazione, allena la memoria a breve e a lungo termine.

Inoltre si riscontra un significativo potenziamento dell’autostima, che avviene proprio mediante la visione della progressiva trasformazione del foglio da forma semplice a forma elaborata. Anche per i bambini con piccole difficoltà motorie, d’apprendimento o di comportamento, l’approccio all’arte del piegare con la carta può assumere il ruolo non trascurabile di mezzo di mantenimento, rinforzo e recupero della manualità.

In che modo stai diffondendo queste tue conoscenze? 

Da circa 6 anni ad oggi ho avuto modo di presentare i miei laboratori presso alcune biblioteche della zona o tramite alcune associazioni che mi hanno contattata per animare gruppi di bambini ad esempio durante le loro colonie estive o in qualche occasione festiva.

Un altro modo lo trovo quando vengo contattata come supplente scolastica da alcuni istituti comprensivi della zona (scuola primaria e dell’infanzia)  dove durante l’ora di arte e immagine approfitto sempre del momento per organizzare la lezione di origami.

Oltre al passaparola, il mezzo più forte di divulgazione delle mie creazioni è l’uso dei Social Media come Instagram ( @mony.d87 ) e Facebook (Monica Deidda Origamista).

Quale è stato il primo origami che hai creato? Quello a cui sei più affezionata? 

Non sapendo bene da dove iniziare per imparare a piegare la carta, ho forse cercato la creazione più conosciuta tra gli origami: la gru giapponese. C’è un origami che effettivamente richiama molto la mia attenzione rispetto ad altri, perché in maniera del tutto spontanea mi viene da realizzarlo come passatempo o come origami causale da piegare quando mi si chiede di realizzarne uno sul momento. E’ la Rosa Kawasaki, nella versione modificata di Conrad Chou.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi